Toralu

Da pubblicare

Nel mio primo romanzo per ragazzi “Toralu,” troviamo tre ragazzi europei (un italiano, uno svizzero e un’inglese) che devono superare una serie di prove prima di poter tornare nel nostro mondo, dal quale sono stati catapultati in uno parallelo durante un’eclisse solare.

I personaggi principali sono:
Ravna, una ragazza inglese, Luca, un ragazzo italiano (sardo), Tom, un ragazzino svizzero (Ticinese)

Lingua: Italiana

CHF 20.-

(il libro uscirà a breve)

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Pagamento con

Twint

Anteprima del libro:

Capitolo 1: Luca



Per Luca era importantissimo vivere quell’evento in un posto speciale, così andò in salotto e disse al padre: «Che ne dici se domani andiamo insieme al Parco Archeologico di Pranu Mutteddu? Ti ricordi? Alla mamma piaceva così tanto!»

«Oh Luca, è un’idea carina, ma lo sai che domani lavoro.»

«Non importa, l’eclissi si vedrà solo al tramonto, per quell’ora avrai finito di lavorare. Possiamo partire verso le cinque.»

«Ho capito... Ma non mi va di farmi un’ora di macchina per arrivare su fino a Goni e star lì giusto 10 minuti a vedere l’eclissi.» Luca lo fissò per qualche secondo scuotendo la testa, poi se ne andò arrabbiato e incredulo. Nemmeno per sentirsi un po’ più vicino alla mamma, suo padre era disposto a sacrificare qualche ora del suo prezioso tempo!

“Ci andrò da solo!” decise in quel momento. Però ci metterò almeno due ore a salire in motorino, con tutte le curve che ci sono. Vabbè, tanto sono in vacanza. Invece che stare in spiaggia a Porto Corallo tutto il giorno, ci andrò solo la mattina e il pomeriggio vado su verso Goni.

”Quando a cena manifestò le sue intenzioni, come era prevedibile ci furono delle discussioni. Il padre gli disse che con quel motorino non sarebbe mai arrivato in cima. Che sarebbe morto di caldo a salire in pieno pomeriggio. Che era pericoloso. Che non ne valeva la pena. Che … A ogni frase che diceva, il suo viso si induriva sempre più. Dopo qualche minuto, Luca smise di ascoltarlo e lo lasciò sfogare, poi sparecchiò, mise gli avanzi in frigo, aiutò il padre a riordinare la cucina e se ne andò in camera sua. Il tutto senza proferire una parola.

La mattina dopo, come al solito durante le vacanze estive, andò a giocare in spiaggia per un paio d’ore con i suoi amici, poi tornò a Villaputzu e per strada si fermò al supermercato Due Esse, dove comprò una bottiglia d’acqua, dei panini, un po’ di prosciutto e una Coca. Tornato a casa cercò un foglio tra la carta da buttare e vi scrisse sopra:
Il giorno dopo sarebbe stato il 21 agosto e da settimane TV e giornali non facevano che parlare di quella data, poiché ci sarebbe stata un’importante eclissi solare.

Ci vediamo stasera, stai tranquillo, mi so arrangiare!‍

Mangiò la pasta avanzata la sera prima e si mise sul letto a riposare come faceva sempre dopo essere stato in spiaggia. Ma l’agitazione era troppa: si girava e rigirava, si copriva e scopriva col sottile lenzuolo, accendeva e spegneva il condizionatore. Così dopo poco si rialzò, giocò per qualche minuto col telefonino e, dopo aver preparato lo zaino, andò in garage e partì sul motorino.

All’inizio andò tutto bene: gli sembrava di sfrecciare lungo i viali, godeva della vista degli oleandri lungo la strada, dell’aria in faccia resa fresca dalla velocità. Poi la strada cominciò a salire, e già arrivare fino a Ballao fu un’impresa non facile. Lì si fermò a fare una pausa. Gli pareva che le braccia e le gambe seguissero le vibrazioni del motorino anche quando era spento.